RICORRENZA DEL 15 AGOSTO
La chiesetta è dedicata a Maria Assunta in Cielo. Ogni anno il 15 di Agosto si celebra la festa con due Sante Messe al mattino (h. 7.30 e 10.30) e con i Vespri e la Benedizione alle 17 del pomeriggio.
La prima messa del mattino è preceduta da una solenne processione che parte alle ore 6.30 dalla chiesa degli Apostoli, nel paese di Livorno Ferraris e si snoda, nella prima mattinata, sulla strada asfaltata, fiancheggiata da campi di granoturco e da risaie, per giungere al Santuario dove avviene appunto la celebrazione del rito della prima S. Messa. La “peregrinatio in aurora” si effettua solo in andata verso il Santuario, qualche decennio fa, invece, era previsto anche il ritorno a piedi dei fedeli verso il paese. La processione è votiva, risale al voto fatto dai livornesi nel 1624 anno in cui una terribile pestilenza imperversava nella zona.
La consuetudine del pellegrinaggio votivo sembra essere comunque addirittura precedente a tale data, in quanto se ne parla già in alcuni documenti del 1571.
La festività della Madonna Assunta d’Isana è molto sentita sia dagli abitanti di Livorno Ferraris, sia da quelli dei comuni limitrofi (Bianzè, Tronzano, ecc…) ed il concorso di pellegrini al piccolo Santuario è tuttora notevole.
Negli anni 1920 e 1930 i fedeli trascorrevano addirittura tutta la giornata nel cortile della cascina, associando il momento liturgico del mattino alla festa campagnola del primo pomeriggio. Si mangiavano, all'ombra di grosse piante, angurie e meloni freschi, si acquistavano dagli ambulanti: torroni, croccanti, liquerizie, caramelle, giocattoli.
In occasione della grande affluenza di fedeli al piccolo Santuario nel giorno dell’Assunta, il S.S. Papa Pio VI con una bolla datata 28 maggio 1781 “Ad perpetuam rei memoriam” ha concesso l’indulgenza plenaria, valida per sempre, a tutti coloro che si accostano con sincera devozione ai piedi della beata Vergine d’Isana nel giorno dell’Assunta e, confessati e comunicati, elevano preghiere a Dio “…plenariam omnium peccatorum suorum indulgentiam…”. Questo si legge nel testo che riproduciamo in foto.